Linee guida regione toscana valutazione stress lavoro correlato.

La Regione Toscana propone un percorso per la valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato articolato su tre livelli di approfondimento per le aziende che occupano oltre 10 lavoratori e su due livelli di
approfondimento per le aziende che occupano fino a 10 lavoratori. Quattro sono le caratteristiche principali della metodologia proposta.
Prima caratteristica: per le aziende che occupano più di 10 lavoratori sono previsti due livelli di approfondimento preliminari alla definizione del rischio che consentono, in analogia a quanto già previsto dalla normativa prevenzionistica per altri rischi, di escludere dalla necessità di ulteriori analisi le realtà lavorative nelle quali determinati elementi fanno ritenere il rischio trascurabile o, comunque, non meritevole di interventi correttivi.
Seconda caratteristica: l’analisi dell’organizzazione del lavoro fa riferimento ad esperti aziendali rappresentativi
sia della direzione aziendale che dei lavoratori che esprimono, separatamente, le proprie valutazioni circa la
presenza di eventuali criticità organizzative, ambientali e relazionali riferendole, quando necessario, a precise fasi del ciclo lavorativo e alle professionalità impiegate.
Terza caratteristica: la definizione del rischio viene effettuata tramite la valutazione integrata dei dati
“oggettivi” relativi all’analisi delle condizioni disfunzionali stressogene del lavoro e dei dati “soggettivi” relativi alla percezione dello stress da parte dei lavoratori in relazione alle condizioni lavorative.
Quarta caratteristica: per le aziende che occupano fino a 10 lavoratori è previsto un percorso semplificato che limita l’analisi dell’organizzazione del lavoro a sole sei aree chiave dell’organizzazione aziendale e che comprende,
fra gli elementi da prendere in considerazione, anche la soggettività dei lavoratori. Il diagramma che segue riassume, in maniera sintetica, il percorso proposto dalla Regione Toscana per la valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato.
1°LIVELLO DI VALUTAZIONE (tutte le aziende)
Ambito della valutazione: riguarda tutte le aziende.
Finalità della valutazione: stabilire se la probabilità della presenza di rischio può essere considerata trascurabile
in base all’irrilevanza dei rischi potenziali intesi come probabilità della presenza di condizioni di lavoro stressanti e all’assenza di effetti dello stress lavoro-correlato sullo stato di salute di singoli lavoratori.
Elementi da valutare:

A) analisi delle seguenti caratteristiche della realtà lavorativa in esame:

1)dimensioni e complessità organizzativa;

2) caratteristiche produttive tenendo anche conto delle attività considerate a rischio noto in letteratura; 3) tipologia della forza lavoro; 4) tipologia dei rapporti di lavoro;

B) verifica della presenza di casi di disagio lavorativo
Fonti delle informazioni: osservazione diretta, esame della documentazione aziendale, colloquio con le diverse figure aziendali della prevenzione ed esame dei dati presenti in letteratura circa l’evidenza del rischio nelle diverse attività lavorative.
Criteri di valutazione e indicazioni preventive: La probabilità che le attività lavorative in esame siano associate a fattori potenziali di stress viene stabilita in base all’importanza e alla frequenza delle caratteristiche individuate. I casi di disagio vengono considerati correlati al lavoro se clinicamente accertati da centri diagnostici di riferimento con nesso certo o altamente probabile con le condizioni lavorative. Se la presenza di rischi viene stimata trascurabile si potrà interrompere la valutazione salvo verificare che siano state adottate le misure generali di tutela in relazione ai potenziali fattori di rischio associati con le caratteristiche generali valutate. La valutazione verrà ripetuta qualora intervengano significativi cambiamenti organizzativi o qualora si presentino casi di disagio lavorativo. Qualora, viceversa, i fattori potenziali di stress vengano valutati come rilevanti si dovrà procedere al 2° livello di approfondimento del rischio come pure in presenza di casi di disagio causati da stress lavoro-correlato.
2° LIVELLO DI VALUTAZIONE
(Aziende che occupano oltre 10 lavoratori)
Ambito della valutazione: Riguarda le aziende che occupano oltre 10 lavoratori selezionate al livello precedente.
Finalità della valutazione: stimare se, in base all’importanza di alcuni elementi indicativi di rischio, questo possa essere definito basso e non richiedere ulteriori approfondimenti dell’analisi oppure se sia necessario procedere al
3° livello di approfondimento.
Elementi da valutare:
A) misure attuate dall’azienda per evitare disfunzioni dell’organizzazione del lavoro capaci di determinare condizioni di lavoro potenzialmente stressogene in relazione alle seguenti dimensioni dell’organizzazione aziendale:
1) comunicazione interna e clima relazionale; 2) stile manageriale; 3) salute e sicurezza; 4) obiettivi e programmi aziendali 5) procedure per lo svolgimento delle attività; 6) divisione del lavoro e delle responsabilità; 7) adeguatezza delle risorse disponibili per lo svolgimento delle attività; 8) gestione dell’informazione; 9) supervisione e controllo; 10) valorizzazione delle risorse umane 11) gestione dei cambiamenti 12) responsabilità sociali d’impresa
B) ripercussioni negative dello stress sull’organizzazione (sintomi aziendali di stress, indicatori indiretti di
stress): 1) assenze per malattia;
2) ritardi nell’entrata al lavoro;
3) rispetto di regole e procedure;
4) turnover;
5) vertenze sindacali;
6) segnalazioni di costrittività organizzative/disagio;
7)tempi di lavorazione;
8)errori;
9)costi
produttivi;
10)costi legali
Fonti delle informazioni: esame della documentazione aziendale, intervista ad un responsabile aziendale e al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, colloquio con il medico competente aziendale.
Criteri di valutazione e indicazioni preventive: a ciascuna misura preventiva presente viene assegnato un
punteggio direttamente proporzionale alla sua valenza preventiva (mera predisposizione formale della misura, sua
effettiva operatività, esistenza di verifiche del suo rispetto). Ai sintomi aziendali di stress viene attribuito un
punteggio che tiene conto o del loro andamento nel tempo o della loro presenza/assenza.
L’integrazione, in una matrice, dei punteggi attribuiti ai due elementi di valutazione presi in considerazione
consentirà di individuare due aree di rischio: un’area in cui gli elementi indicativi di rischio sono scarsi ed il rischio può, pertanto essere considerato basso tale da non richiedere ulteriori approfondimenti dell’analisi ed un’area in cui gli elementi indicativi di rischio sono significativi e indicano la necessità di proseguire l’analisi al 3° livello di approfondimento. Indipendentemente dall’esito della valutazione l’azienda dovrà provvedere a definire in maniera adeguata le regole organizzative e gestionali risultate carenti. La valutazione andrà ripetuta a distanza di 2 anni.
3° LIVELLO DI VALUTAZIONE
(Aziende che occupano oltre 10 lavoratori)
Ambito della valutazione: aziende che occupano oltre 10 lavoratori per le quali il 2° livello ha individuato elementi indicativi di rischio o nelle quali si siano manifestati casi di disagio lavorativo clinicamente accertati da centri diagnostici di riferimento.
Finalità della valutazione: definire il livello di rischio e individuare criticità organizzative, ambientali e relazionali per stabilire le misure di tutela necessarie.
Elementi da valutare: esposizione a condizioni di stress attraverso l’esame di due tipi di informazioni: A) presenza di criticità organizzative, ambientali e relazionali in rapporto alle fasi del ciclo lavorativo e alle professionalità impiegate individuate attraverso una scomposizione del ciclo secondo criteri ispirati al Metodo
delle Congruenze Organizzative. Le criticità considerate appartengono alle seguenti categorie: 1) aspetti
ambientali; 2) caratteristiche dei compiti; 3) orario di lavoro; 4) funzione e cultura organizzativa; 5) ruolo; 6)
progressione di carriera, sistema premiante e disciplinare; 7)autonomia decisionale e controllo; 8) aspetti
relazionali; 9) interfaccia casa-lavoro; 10) gestione dei cambiamenti. B) percezione dello stress da parte dei
lavoratori in rapporto a tre dimensioni: domanda, controllo e supporto.
Fonti delle informazioni: per l’individuazione delle criticità organizzative, ambientali e relazionali si utilizzano le valutazioni fatte, separatamente, da almeno 4 esperti aziendali scelti, equamente, fra rappresentanti della
direzione aziendale e dei lavoratori attraverso interviste semistrutturate. Tra i lavoratori esperti dovrà essere garantita la presenza del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o, in caso di sua assenza, di un rappresentante sindacale interno. Le informazioni sulla soggettività dei lavoratori sono raccolte attraverso il questionario JCQ (Job Content Questionnaire) di Karasek la cui somministrazione deve essere effettuata garantendo l’anonimato e la libertà di adesione e deve riguardare un campione significativo di lavoratori (almeno 8 soggetti e, comunque, in percentuale non inferiore al 50% di tutti i soggetti da testare).
Criteri di valutazione e indicazioni preventive: a ciascuna criticità individuata viene attribuito, dall’esperto
intervistato, un punteggio variabile da 1 a 3 in base all’importanza ad essa attribuita e questa verrà riferita, se
necessario, a precisi momenti del ciclo lavorativo e a specifiche professionalità. Il punteggio finale verrà espresso come percentuale del punteggio complessivo che sarebbe risultato se, a tutte le criticità individuate, tutti i soggetti intervistati avessero attribuito il massimo del punteggio e verrà riferito ad una scala che prevede 4 livelli di criticità: bassa (-), moderata (+-), alta (+), molto alta (++). I dati raccolti con il questionario JCQ di Karasek vengono interpretati secondo una scala che prevede quattro livelli: low strain (1), passive (2), active (3), high strain (4).

Qualora entrambe le tipologie di informazioni siano disponibili l’integrazione dei rilievi sulla presenza di criticità organizzative e sulla percezione del rischio stress dei lavoratori consente di stratificare il rischio in
cinque fasce attraverso la creazione di una matrice:
rischio non significativo, rischio basso, rischio medio, rischio elevato, rischio molto elevato. La soglia
decisionale che impone di procedere a specifici adempimenti preventivi, compresa la sorveglianza
sanitaria, è quella del rischio medio. Qualora, invece, non sia possibile utilizzare le informazioni sulle percezioni
dei lavoratori la valutazione verrà fatta esclusivamente sui dati raccolti dai conoscitori esperti e il rischio verrà
considerato significativo se risulterà superiore al moderato.
Anche se il livello di rischio è basso o non significativo, si procederà alla programmazione di interventi migliorativi in rapporto alle criticità individuate per le varie fasi del ciclo di lavoro. In ogni caso la valutazione andrà ripetuta almeno ogni 2 anni.
2° LIVELLO DI VALUTAZIONE (Aziende che occupano fino a 10 lavoratori)
Ambito della valutazione: riguarda le aziende che occupano fino a 10 lavoratori selezionate al livello precedente.
Finalità della valutazione: definire il livello di rischio valutando l’adeguatezza delle misure messe in atto dall’azienda per evitare condizioni disfunzionali e la presenza di criticità organizzative, ambientali e relazionali
Elementi da valutare: elementi relativi a sei aree chiave dell’organizzazione aziendale:

1) richieste;
2) controllo;
3) sostegno;
4) rapporti interpersonali;
5) ruolo;
6) cambiamenti
Fonti delle informazioni: esame della documentazione aziendale, osservazione diretta dei fattori di rischio
tenendo conto anche del giudizio dei lavoratori, dati ricavabili dal medico competente aziendale.
Criteri di valutazione e indicazioni preventive: le valutazioni effettuate autonomamente del datore di lavoro o suo delegato consentiranno di stimare il livello del rischio rispetto al quale dovrà essere predisposto un programma di interventi tesi a eliminare le carenze e le criticità individuate. Insieme al medico competente verranno definite le modalità di sorveglianza sanitaria.
rischio

5 molto elevato
4 rischio elevato
3 rischio medio
2 rischio basso
1 rischio non significativo
Livelli di Interpretazione
rischio
Rivalutare dopo 2 anni
Effettuazione della sorveglianza sanitaria(*)
Attuazione delle misure specifiche di tutela per le criticità individuate.
4
3
2
Percezioni 1 dei lavoratori
(JCQ) - +/- + ++
Criticità (Check List)

Per maggiori informazioni chiamate il numero verde 800.589256 , potrete inoltre compilare il form sulla sinistra.